Il frammento di laterizio, protagonista di Emilia 2012, raccolto in occasione del lavoro di volontariato come architetto svolto successivamente al sisma del maggio 2012, viene esaltato nel suo essere frammento e ricomposto in una forma regolare del tutto compiuta. È racconto di un passato di distruzione, acquista nuova inaspettata dignità; uno scenario malinconico evoca un nuovo più splendente domani. Le forme esprimono un messaggio profondo e immateriale, valori universali ed eterni. Il bello, per potersi chiamare estetico, deve avere un significato spirituale, ma affinché il suo farsi sia appropriato, l’idea merita onestà. La stessa onestà deve esprimersi nel materiale. Ci si interroga su cosa voglia diventare; non quale forma sia più conveniente o comodo fargli assumere, ma piuttosto cosa si meriti di essere. Solo così sarà possibile esprimere la sua aspirazione più vera, la sua potenzialità. Solo così sarà possibile esprimere bellezza e armonia.