La collana ha preso forma dall’inserto in vetro colorato, uno scarto della lavorazione e produzione di vetreria artistica di un rinomato laboratorio artigiano romano. Le dimensioni, la consistenza volumetrica e il blu intenso del vetro, hanno suggerito le scelte successive, riguardo alla composizione d’insieme, alla decorazione e ai materiali. L’andamento irregolare e l’apertura del girocollo, si affidano a una forma naturale stilizzata, riconducibile a una serie di fili intrecciati. Nessuna evocazione di elementi di natura illanguiditi, tradotti in ondulazioni più o meno accentuate cui certa oreficeria della prima contemporaneità ci ha abituati. Rifugge ogni ostentazione artificiosa di forme fluide optando invece per una decorazione accentuata, espressa da una certa asprezza e turbolenza di linee e rughe profonde. Evidente è in quest’opera, l’influenza della scultura e la tendenza a esaltare il lavoro e i materiali con cui il gioiello è stato eseguito.