“Iride” fa parte di una serie di riflessioni sul tema “Acqua” e s’inserisce nell’ambito di una più ampia ricerca
sui quattro elementi della natura. Stimolato da un intelligente suggerimento di un amico gallerista,
da più di un decennio Previtali sta indagando questo tema che, trasversale a tutta la storia della civiltà e
dell’arte, è ancora oggi in grado di esercitare una grande suggestione che fa riemergere ideali perduti,
credenze e miti come il senso del mistero della vita, il coesistere del sacro e del profano, la sacralità della
natura. “Iride” s’ispira alla dea dell’arcobaleno e rappresenta un’affascinante metafora figurativa sull’acqua,
la luce e il colore. Per questo l’uso del cromatismo e della luminosità è indispensabile e pertanto si
giustifica anche l’uso della ceramica. Il colore toglie plasticità e volume ma allo stesso tempo aggiunge
realtà al carattere metafisico del soggetto creando quasi un paradosso tra sogno e realtà. La tecnica qui
usata è quella della ceramica raku le cui peculiari modalità di cottura conferiscono trasparenza e luminosità
che, unite a un certo grado di casualità tipico di questa tecnica, permettono di raggiungere risultati
originali e irripetibili.