In “Fiamme blu cielo” l’autore ha voluto creare un vaso che unisse due elementi considerati opposti:
l’acqua e il fuoco. Il vaso, notoriamente simbolo di ricettività e di femminilità, di acqua e di terra, è unito
in matrimonio con l’elemento maschile qui rappresentato dalle fiamme di fuoco blu cielo. Le due opere
presenti in queste schede sul piano tecnico hanno caratteristiche di esecuzione simili. Anche per questa
creazione l’autore utilizza la terracotta refrattaria vicentina con colorazione a base di ossidi metallici e
vetrine, cotta con procedimento raku. La creazione del vaso è avvenuta interamente a mano senza l’ausilio
del tornio. L’asciugatura dell’oggetto è effettuata all’interno di un ambiente ventilato e in seguito
il modellato affronta una prima cottura in forno per l’ottenimento del cosiddetto “biscotto”. Si passa,
quindi, alla colorazione in bagno con miscela di vetrine e ossidi metallici. La seconda cottura in forno con
tecnica raku e il repentino raffreddamento controllato permettono di ottenere zone a varia ossidazione,
che regalano all’opera delle uniche sfumature di colore.