La sedia “Lana” fa parte di una serie infinita di sedie “Immaginarie”. Per la sedia “Lana” l’idea parte dal desiderio di recuperare alcuni oggetti del passato per dare loro nuova vita. “Trovata per strada, mezza rotta e impolverata, vicino alle cose da buttare, sembrava un peccato che potesse finire così una sedia che aveva una storia e una bellezza intrinseca”. È stata pulita, dipinta di bianco ed è stato creato per la seduta un intreccio a trama e ordito con lo spago. A questo punto è stato disfatto un vecchio tappeto di lana grossa, anch’esso riposto in qualche angolo di qualche soffitta, e trasformato, tagliato e annodato per creare una seduta morbida e calda. La tendenza a trasformare un oggetto in un altro era una pratica diffusa nel passato, soprattutto in tempi e luoghi dove le materie prime scarseggiavano. Il recupero e il riciclo è argomento attuale che sta molto a cuore alle due artiste. Sembra quasi una favola vedere due oggetti vecchi che si scompongono e si rimescolano per crearne uno nuovo, bello, pulito e dignitoso. Sullo schienale è appoggiata una farfalla di porcellana bianca, come se dopo un volo si riposasse un attimo, attratta dal movimento poetico della lana, quasi un tappeto di strane piante marine.