Questa scultura del 2005 è realizzata con una fusione a cera persa in bronzo. Il critico d’arte Paolo Levi la descrive così: “Le intuizioni particolari evidenti nella plasticità delle sculture sembrano annunciare lo svelamento di un vissuto dell’artista pronti a prendere nuova vita. Linee, volumi, spazi, nuova poesia si liberano... in un mondo dove molteplici suggestioni portano l’individuo a dubitare di se stesso e della vera essenza del proprio io... vi è un approccio alla tematica con sintesi di modellato e innegabile bellezza”. Nelle sue opere Bria mostra tutto il suo essere donna; si percepisce una sorta di omaggio al genere femminile che per lunghi anni non ha potuto esprimere la propria libertà e la propria affermazione. Ad oggi la donna ha compiuto molta strada verso l’emancipazione personale rispetto al passato, anche se tuttora le difficoltà del vivere le proprie aspirazioni non mancano.