Per questa scultura l’artista si è ispirata al movimento dell’Oceano Indiano; durante una visita in Kerala nel sud dell’India ammirava incantata il movimento dell’oceano nella sua immensità e forza. Con potenza, ma senza violenza, l’onda si spingeva in alto, come una colonna d’acqua, su per le rocce per poi ripiegarsi su se stessa e scivolare verso il basso lungo la parete rocciosa, scrosciando e creando delle increspature, come delle piccole onde in verticale fino a raggiungere nuovamente l’oceano. La costanza del movimento, la potenza, il ritmo continuo quasi ipnotico delle onde l’hanno affascinata e spinta a voler rivivere quella sensazione provando poi a trasmetterla attraverso un materiale molto denso e pesante. Quindi ha cercato la pietra adatta interpretandola a suo modo. Per realizzare quest’opera c’è una fase iniziale di sbozzatura con fllex da taglio e sgrezzatura a mano con subbia e scapezzino. Successivamente vengono definiti dei piani con levigatrice e tazza al diamante. Infine i particolari sono realizzati con la gradina e lo scalpello a mano come anche la finitura e la lucidatura.