L’opera rappresenta una donna piegata dall’accettazione di nuovi equilibri interiori, sbilanciata dalle tensioni che agitano il suo “crescere-divenire” e che deve adattare la sua maturità alla precarietà del tempo. Diviene profondamente consapevole delle proprie fragilità, dello sgretolarsi del tempo che scuote le sue certezze senza concederle più ingannevolezze, dove una legge irragionevole si impone non solo a lei ma a tutti forgiandoli a suo piacimento, creando ma anche distruggendo. Come su uno schermo la vita scorre, accumulando piccoli eventi l’uno sull’altro, scuotendo il suo fusto di albero piegato con emozioni e poteri che non sospettava di possedere e che non aveva mai scoperto. Così ondeggia l’immagine di se come un lenzuolo sbattuto dal vento, la cui superficie polverosa alla luce del sole lascia solo la realtà e l’attimo presente. Scultura in terracotta patinata, eseguita con la tecnica del colombino.