L’opera nasce dal desiderio di realizzare con la maggiore naturalezza possibile e la massima libertà espressiva la danza del cigno, in modo però sintetico ed elegante, tra astrazione e figurazione, tra sogno e realtà. L’opera diventa così atemporale, tra natura e rappresentazione teatrale, qualunque sia il destino ubicativo. Lo scopo era ottenere la pulizia delle linee e la morbidezza visiva. La tensione in avanti del cigno che sembra spiccare il volo e la proiezione di una delle due ali verso l’alto tengono l’opera in sospeso nello spazio circostante. Solo il piede legato alla base lo riporta alla realtà. La struttura è in ferro modellato e saldato, ricoperta da rete metallica a trama fitta. Sulla rete metallica sono state applicate garze contenenti gesso. Con l’acqua il gesso di superficie si è sciolto e poi è stato modellato. Dopo numerosissimi strati intrecciati, l’opera ha preso forma e volume. Dopo una levigata finale con carta abrasiva allo strato di gesso per rendere la superficie liscia, è stata effettuata la verniciatura con smalto industriale da carrozzeria resistente all’acqua e alle intemperie. Il colore bianco imprime leggerezza, purezza ed eleganza alla scultura. Il piedistallo è in marmo.