Il vaso è realizzato in argilla pirofila, cotto a 980 °C, forgiato a mano con tecnica a sfoglia, ingobbiato e invetriato a 960 °C; ha dimensioni importanti ed è rifinito con smalti metallici. Il tema e la plasticità organica del lavoro aprono differenti strade interpretative. Tracce fossili stratificate dal tempo, in una mappa ancestrale da scoprire ogni giorno o un’eruzione voluta attraverso una frattura nella parte alta che dà vita a una materia metallica, riattualizzato attraverso una forma frontale circolare, pulita, d’aspetto lunare e compressa lateralmente quasi a voler enfatizzare la parte frontale. Il filo conduttore dell’opera è da ricercarsi nel passato evolutivo, remoto ma contemporaneo, della vita terrena e dell’universo, quindi anche strettamente legato all’evoluzione dell’uomo. Questo vaso è pensato come un oggetto da esporre, come una scultura, non destinato a contenere dei fiori pur essendo smaltato anche all’interno. La produzione della Collu non essendo seriale ma improntata sul pezzo unico, non è mai banale ma interiorizzata sia nella forma che nei colori.