La scultura raffigura i corpi di due amanti, uno rovesciato rispetto all’altro. Vuole rappresentare l’amore,
un legame intenso, che si manifesta attraverso l’intreccio delle due figure fino ad arrivare quasi ad una
loro fusione. L’opera è un messaggio per ridare all’uomo la gioia di vivere, la possibilità di sentirsi in un
mondo ideale, tranquillo, felice e libero. Le cose, gli oggetti, le figure e le immagini non sono più prigioniere
di un loro uso e significato ma si trasfigurano nelle metamorfosi e nelle luci in forma di sogno. Divengono
presenza della fantasia e della realtà dell’autore che si fa carico del suo desiderio. In questa scultura
vi è l’eco di un’antica e sempre giovane memoria di primavera mediterranea, alla quale di certo non è
estranea la sua origine, il suo legame con la terra siciliana dove è nato e che è l’invalicabile orizzonte della
sua sensibilità e della sua immaginazione. L’opera ricorda la luce tenerissima delle primavere di Sicilia,
esprime l’altra parte della realtà, il bisogno di incantesimo e poesia per le quali questa scultura è l’incarnazione
di una visione sospesa sulla linea di luce, che costituisce ogni individualità come forma assoluta.