L’opera è stata realizzata interamente a mano con la tecnica del cesello, dello sbalzo, con successivo bagno galvanico in argento puro. La lampada è composta da due sfere: una di rame placcato in argento come base d’appoggio e l’altra in vetro soffiato come corpo illuminante. La lavorazione sulla base riproduce i crateri lunari, immagine delle rughe che solcano la pelle, metafora della saggezza e del dolore che derivano dall’esperienza. Il corpo illuminante rappresenta il Sole che, nonostante sia talvolta oscurato dalla Luna, torna sempre ad irraggiare il mondo. Il manufatto evoca il momento di sovrapposizione degli astri, l’attimo che prelude il buio, l’immobilità totale simbolo di estenuazione sentimentale. Durante l’eclissi, ogni essere sente il proprio destino collegato a quello di tutti gli altri, avverte la fragilità dell’esistenza, percepisce la profondità del mistero che permea l’universo. “Questo evento può risvegliare desideri, pensieri e capacità fino a quel momento inconsapevoli”.